domenica 13 novembre 2016




IL DIRITTO DI ESSERE BAMBINI

Da  OLIVER   TWIST,  E  ROSSO  MALPELO  A
IQBAL  MASIH
Bambini   senza  paura
Allora  come  oggi. Molte cose non sono cambiate.
L’unico modo per far valere  i diritti è: leggerli, conoscerli, interpretarli e parlarne!!

               Dalla  Convenzione dei  diritti dei bambini:
art. 29Lo scopo della tua istruzione è di sviluppare  al meglio la tua personalità, i tuoi talenti e le tue capacità mentali e fisiche. L’istruzione deve prepararti a vivere in maniera responsabile e pacifica in una società libera, nel rispetto dei diritti degli altri…
art. 32. Hai il diritto di essere protetto dal lavorare in luoghi e condizioni che possono danneggiare la sua salute o impedire la tua istruzione.

              
                      
Con Charles Dickens in Inghilterra e  Giovanni Verga in Italia,  nella seconda metà dell’800 nasce il romanzo sociale per denunciare  piaghe molto forti come la crudeltà, la violenza, la fame e la mancanza di opportunità nei riguardi dei bambini.  Le violenze fisiche e morali ancora oggi sono più che mai diffuse anche nei paesi progrediti, come testimoniano tante cronache e articoli di giornale.

Non è necessario essere o credere di essere un super eroe per fare cose grandi.  Spesso basta semplicemente portare a termine con dedizione e impegno il proprio lavoro, superare le paure con grande forza d’animo e determinazione nell’agire, avere senso civico, volontà di vivere in armonia con la natura e con le persone, credere nell’amicizia perché  insieme ai veri amici è più facile diventare coraggiosi per affrontare un progetto, essere buoni  che significa anche essere giusti, essere furbi e orgogliosi.

Gran parte di queste qualità , di questi modi di agire e pensare  li troviamo splendidamente incarnati nei  due protagonisti dei romanzi dell’ottocento: l’intraprendente Oliwer Twist, fuggito dall’orfanatrofio vive per le strade di Londra cavandosela con piccoli furti e ruberie, vittima di un padrone che sfrutta le doti abili e intellettive dei bambini vaganti dei sobborghi londinesi; il coraggioso  Rosso Malpelo,” un brutto ceffo torvo, ringhioso e selvatico”. Un ragazzo solo, emarginato che si abitua a vivere in un deserto di affetti trovando un pò di conforto  nel  ricordo del  padre.  Sfruttato nella cava di “ rena rossa”, in una Sicilia tormentata dalla durezza delle condizioni di vita e di lavoro, Rosso Malpelo è un ragazzo che vive ai margini, che si presenta come " un brutto" per mascherare la sua tristezza, ma che tuttavia riesce a essere caritatevole e partecipe della sofferenza di chi sta peggio di lui.
Storie sempre attuali quella del piccolo Oliwer e di Rosso se pensiamo che oggi più di un milione di bambini lavora ancora nelle cave o si trova in altre situazioni lavorative di sfruttamento.
Non sono storie che appartengono solo al passato se pensiamo anche al piccolo Iqbal Masih, il bambino pakistano, che nei recenti anni novanta, da lavoratore schiavo, si è trasformato in un piccolo audace sindacalista ribellandosi  al suo padrone: per dodici ore , dall’età di 5 anni, lo teneva legato per  farlo lavorare al telaio.1rupia, 55 lire la sua paga, per morire a 12 anni ucciso da un colpo di fucile sparato da un assassino rimasto ignoto.

nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite.



I protagonisti del  romanzo di Dickens e di Verga,  sono diventati anche soggetto della sceneggiatura cinematografica,  strumento di comunicazione educativa e didattica  indispensabile  nella scuola:  il cinema narrativo ha un notevole valore come arte visiva ma anche come mezzo per far passare e fissare l’apprendimento attraverso le emozioni suscitando reazioni empatiche che consentono di ragionare sulla formazione di modelli, comportamenti atteggiamenti . I  film aiutano a riflettere su se stessi, sugli altri , porsi interrogativi, introdurre problemi e illustrare argomenti.
Conoscere attraverso la LETTURA E LA NARRAZIONE CINEMATOGRAFICA, è indispensabile oggi per denunciare lo sfruttamento dei bambini privati dei diritti primari, una piaga che può regredire con la consapevolezza di essere dinanzi a un problema dell’intera società
Gli anni sono trascorsi dai tempi di Oliwer , di Rosso Malpelo e un po’ meno dalla morte di Iqbal, e forse si avverte una maggior presa di coscienza nei riguardi di situazioni drammatiche  , tuttavia nel mondo sono ancora tantissimi i bambini che vengono sfruttati, costretti a lavorare tante ore al giorno in condizioni impensabili privati di ogni tipo di dignità e libertà, di ogni sorta di diritto. In  Asia impiegati nelle cave, nelle miniere, nei laboratori tessili e nelle aziende di giocattoli, in Africa sfruttati soprattutto nel settore agricolo, in Sud America impiegati nelle piantagioni, nelle miniere e nelle fabbriche di abbigliamento. In tutto il mondo lo sfruttamento minorile è illegale ma esiste.