mercoledì 11 novembre 2015


In questo momento storico - ha dichiarato Anthony Lake, Direttore generale dell’UNICEF - tutti noi abbiamo la responsabilità di trovare nuove strade per affrontare le sfide che non abbiamo ancora vinto, per raggiungere i bambini che non siamo ancora riusciti a raggiungere”.

20 NOVEMBRE:
§  GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DEI BAMBINI

  •    DIRITTI E   FAIR PLAY

“LIBERI TUTTI”!

10 SCRITTORI RACCONTANO I DIRITTI DEI BAMBINI

Dieci scrittori , dieci illustratori, dieci favole moderne per raccontare l’essere umano come soggetto di DIRITTI.
Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza  per ricordare il giorno in cui nel 1989 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò il trattato sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Ricordare questa data con iniziative e attività nelle scuole, significa rendere i ragazzi e le famiglie consapevoli del rispetto che si deve al bambino il quale è il soggetto di quei Diritti  e in quanto tale deve essere messo nella condizione di comprenderli appieno; nonostante vi sia un generale consenso sull'importanza dei diritti dei più piccoli, ancora oggi molti bambini e adolescenti, anche nel nostro Paese, sono vittime di violenze o abusi, discriminati, emarginati o vivono in condizioni di grave trascuratezza.
Sin dalla scuola dell’Infanzia è utile comunicare ai più piccoli i principi sanciti dalla Convenzione sui Diritti dell’ Infanzia e dell’Adolescenza, attraverso parole semplici, disegni e illustrazioni accattivanti.
Per dar voce ai bambini e ai loro diritti  spesso violati10 scrittori e 10 illustratori hanno dato vita a 10 piccoli racconti, basati simbolicamente sui 10 principi fondanti della Convenzione, per rimarcare il valore della rispettabilità dell'uomo fin dai primi anni di vita, quella che si può onorare soltanto attraverso un’attenta e concreta vigilanza  e con l’opera responsabile di noi adulti affinché i diritti dei bambini siano riconosciuti e tutelati in ogni circostanza.

            I pensieri di Niccolò Ammaniti, Silvia Avallone, Andrea Bajani, Alessandro Bergonzoni, Piero Colaprico, Luigi Garlando, Paolo Nori, Valeria Parrella, Roberto Piumini, Sandro Veronesi insieme ai disegni di Francesca Bazzurro, Mara Cerri, Giovanni Da Re, DECO, Dem, Chiara Dattola, Massimo Giacon, Marina Girardi, Giuseppe Palumbo, Giovanni Schilla e la prefazione di Antonio Faeti, sono divenuti parole, e poi racconti veri che     sviluppano dieci articoli della Convenzione esortando  ad assicurare al più presto questi diritti primi per arrivare al riconoscimento di tutti gli altri, ugualmente imprescindibili per la formazione dell’essere umano.

Ho preso alcuni stralci dalla prefazione di Antonio Faeti, scrittore, saggista, accademico, pedagogista, pittore e illustratore italiano, titolare della prima cattedra di Letteratura per l'infanzia in Italia, ma merita di essere letta integralmente.

IL DIRITTO A DANTE
Ho fatto il maestro per tanti anni, bambini, così non c'è dubbio che dovrei essere capace di usare un linguaggio adatto a voi, per farmi capire davvero...Però è l'argomento che è difficile, perché i diritti sono una cosa molto complicata, per parlarne bisogna trovare la parole giuste... [...] l'unico modo per far valere i diritti è parlarne. [...] Solo i grandi scrittori per bambini si sono preoccupati di raccontare la tubercolosi dei bambini nelle miniere, la fame negli orfanotrofi, le frustrate nei collegi, le malattie nelle botteghe, le prepotenze degli adulti contro i bambini... C'è anche oggi, bambini, un solo modo sicuro per difendere davvero i diritti: è quello di leggere tutti, ma proprio tutti, quelli che si chiamano i "classici per bambini". Perché imparando a conoscere Tom, Alice, Jim, Kim, Jo, Oliver, Pel di Carota, Remigio, Nemesek, Huck, Giannino... e tutti gli altri si imparano tante cose su vite, sofferenze, ingiustizie, mancanze, prepotenze...

ECCO  I  TITOLI   DEI  DIECI   RACCONTI


·       Mario, un'occasione:     Valeria Parrella, DECO 
Art. 2:  UGUAGLIANZA.   Tutte le bambine e tutti i bambini del mondo hanno gli stessi diritti. Non ha importanza il colore della pelle, la religione, se sono poveri o ricchi.

·       Down:     Sandro Veronesi, Massimo Giacon 
Art. 24SALUTE.   Hai diritto alle migliori cure mediche, a bere acqua potabile e a vivere in un ambiente salutare.
…” ho guardato quella bambina Down cercando una vera differenza con mia figlia e non l’ho trovata”..
…” non era per nulla diversa da mia figlia. Nemmeno nell’aspetto, nei colori: era solo questione di quel taglio degli occhi- la differenza stava tutta lì..”


·       Sulla macchina veloce,   Roberto Piumini, Marina Girardi
Artt. 28,29: ISTRUZIONE.  Hai diritto a un’istruzione di qualità.
..”  tutto corre intorno a me, non c’è tempo per vedere, non c’è  il tempo dei perché, non c’è tempo per sapere…”
…” No, papà: lì c’è una scuola, puoi fermarti, scendo lì…”

·       L'isola del naso: Luigi Garlando, Giovanni da Re 
 Art. 31GIOCO E TEMPO LIBERO. Hai il diritto a giocare , fare sport e avere tempo libero per divertirti.
…” dal momento che il pallone regolava tutta la vita dell’isola, una cosa sola era più importante del campionato: vincerlo…”


·       Un bambino Paolo: Paolo Nori, Giovanni Schilla 
Artt.7,  8:   IDENTITA’. Hai  diritto che il tuo nome sia iscritto all’anagrafe e ad avere una nazionalità.
…” gli avevano messo in mano un fucile uguale identico a altri duemila fucili…”

·       Sara gioca solo con i gatti: Silvia Avallone, Chiara Dattola 
Art. 12: PARTECIPAZIONE. Hai diritto a esprimere la tua opinione, a essere ascoltato e a sceglierti gli amici.
..” credeva di essere troppo bassa, troppo lentigginosa, credeva di essere troppo selvaggia per giocare con loro…”
..” Da quel giorno i bambini a scuola non presero più in giro Sara..”

·       Agente patogeno di giorno e guardia giurata di notte: Alessandro Bergonzoni, Francesca Bazzurro 
Art. 23: DISABILITA’. Hai diritto a un’istruzione e a cure speciali se hai qualche disabilità.
..” io non mi arrendo né davanti a sua evidenza né davanti alla scienza..”
…” non indovinò mai chi era ma tutti e due continuarono a immaginare, immaginare e immaginare fino a curare chi non crede..”

·       Il campo piccolo: Andrea Bajani, Mara Cerri 
Art. 30: MINORANZE. Hai diritto a praticare la tua religione, la tua cultura e a parlare la tua lingua.
   …” i patti erano chiari: prima la partita e poi la messa. Niente messa, niente partita.

·       Tre giorni e tre notti: Piero Colaprico, Giuseppe Palumbo 
Artt. 3,6,9,19,20,25:   PROTEZIONE. Hai diritto a ricevere cure speciali, aiuto e a essere protetto.
..” l’avevano messo a dormire e mangiare in un posto che non era una prigione, solo che non poteva uscire..”

·       Le visciole: Niccolò Ammaniti, Dem
Art 27:  NUTRIZIONE. Hai diritto ad avere cibo, vestiti e un posto sicuro dove vivere.
…” quelle di Natalizzi erano grandi con la marmellata scura… visciole”…
        …” la signora Adriana l’afferrò con due mani e guardandosi intorno sospettosa diede un morso deciso al dolce..”


SPORT:  diritti e Fair play
L’espressione inglese Fair play, che significa “gioco leale”,  viene oggi sempre più adoperata per sostenere l’importanza di un comportamento corretto e rispettoso degli altri  e delle regole, nelle competizioni sportive .
L’UNESCO, nel 1992 ha elaborata la CARTA DEI DIRITTI DEL RAGAZZO NELLO SPORT, successivamente ripresa dalla Panathlon International.
Anche nell’ambito sportivo, oltre alla conoscenza e al  rispetto delle norme, i ragazzi hanno dei Diritti Fondamentali che vanno salvaguardarti  in quanto dall’assolversi di essi, scaturiranno poi  gli inevitabili doveri
1. Diritto di fare dello sport: ciò vuol dire che se un ragazzo desidera avvicinarsi alla disciplina sportiva di sua scelta, l’adulto non può negargli questa possibilità, ma deve offrire al giovane le condizioni che più si adattano al suo livello. Quanti ragazzi obesi, poco abili, caratteriali o indisciplinati sono stati così allontanati dallo sport?
 2. Diritto di divertirsi e di giocare: si tratta di rispettare il modo in cui si gioca a questa età, dove si inventano magari regole personali di gioco, tanto per cambiare, dove i ritmi di lavoro sono diversi, dove si è spesso alla ricerca dell’aspetto ludico. Sovente quando un ragazzo abbandona lo sport a 12-13 anni lo attribuisce alla troppa serietà dell’ambiente sportivo e alla noia che prova durante gli allenamenti. Ed è bene qui ricordare che nell’origine stessa della parola "sport" (dal francese antico "desportes") c’e’ la nozione di divertimento.
 3. Diritto di beneficiare di un ambiente sano: oggi, nello sport di competizione, la lotta al doping e la promozione del fair play sono obiettivi comuni alla grande maggioranza delle federazioni sportive. Questi sono comportamenti che si imparano da giovani e che un ambiente sportivo "sano" deve insegnare.
 4. Diritto di essere trattato con dignità : il ragazzo non è un essere inferiore e l’autorità non è quella dell’adulto che urla, punisce, minaccia. Lo sport a livello giovanile non dovrebbe essere fonte di frustrazione e di delusione ma di piacere e di progresso e spetta dunque all’adulto creare le condizioni favorevoli all’ottenimento di questi obiettivi.
5. Diritto di essere accompagnato e allenato da persone competenti a seguire allenamenti adatti alle proprie possibilità: bisogna riconoscere che chi si occupa di giovani lo fa investendo tempo e volontà, sovente senza domandare nulla in compenso; ciò non toglie tuttavia che egli deve formarsi , conoscere i principi dello sviluppo fisiologico e psicologico onde evitare grossolani errori. Purtroppo c’è ancora la tendenza da parte delle società sportive di affidare atleti giovanissimi ad allenatori poco competenti, con risultati ovviamente poco soddisfacenti sia dal punto sportivo che educativo.
6. Diritto di misurarsi con giovani di pari forza: è senz’altro interessante per il giovane essere confrontato all’insuccesso nello sport; tuttavia, se egli viene costantemente messo a confronto con avversari che non hanno le sue stesse probabilità di successo, la sua esperienza potrà essere quella o di sentirsi impotente o di sentirsi imbattibile, ciò che non è molto utile dal punto di vista educativo.
 7. Diritto di partecipare a competizioni adatte: esistono esempi positivi di come si possa rispettare questo diritto. In molti sport infatti si sono introdotte competizioni specialmente rivolte ai giovani (mini-tennis, minibasket, mini-calcio, ecc...) gare dunque più consone alle caratteristiche spazio temporali del bambino e del ragazzo.
8. Diritto di praticare il proprio sport nel pieno rispetto delle norme di sicurezza: abbiamo potuto constatare troppo spesso che incidenti evitabili o lesioni da sovraccarico di lavoro accadono in allenamento, a causa di negligenze dell’adulto. Bisogna tuttavia riconoscere che in questi ultimi anni molto si è fatto in questo ambito (adattamento delle infrastrutture, consigli medici, stretching).
9. Diritto di disporre del sufficiente tempo di riposo: ciò significa proporre un programma di allenamento ben equilibrato e che consenta momenti di recupero. Questo vuol dire anche che nei periodi di congedo scolastico l’allenatore rispetta la necessità di riposare oltre il fisico anche la mente e non impone una quantità eccessiva di allenamento.

10. Diritto di non essere un campione: il ragazzo va considerato non solo in virtù di una buona competenza sportiva e di una qualsiasi eccellenza dei suoi risultati, ma anche e soprattutto con i suoi limiti e la sua inesperienza. Ma ha anche diritto di essere un campione, se il giovane ne ha il talento e la voglia, a condizione che non serva unicamente ad appagare l’ambizione dei genitori, allenatori o dirigenti